La chiesa di Spiazzo attesta l’evoluzione di un’antica chiesetta campestre esistente già nel 1266 ed eretta su uno spiazzo sotto il monte dal torrente Liona. Originariamente vi si venerava un’antica immagine della Madonna Addolorata, che nel corso dei secoli fu rinnovata. L’attuale affresco che raffigura la Vergine con suo figlio morto sulle ginocchia, è opera attribuita al pittore Battista da Vicenza vissuto nel XV secolo. L’affresco venne poi inglobato nella chiesa ricostruita nel 1753, resa possibile per il crescente concorso di devoti che in questo piccolo santuario campestre venivano in pellegrinaggio per deporvi ex voto. Infine dopo gli anni ’50 del secolo scorso, il prezioso affresco restaurato, fu posto in posizione privilegiata dietro l’altare maggiore, dov’era la grande pala con la Madonna e i Santi patroni Pietro e Vincenzo, che oggi è collocata in sacrestia. In una visita pastorale (Peruzzi, 1821) si registra che a questa chiesa vengono molti fedeli per devozione, tanto che si giunse alla formazione della Curazia di Spiazzo. In una successiva visita (Farina, 1871) si domandò espressamente al Vescovo che “in tutte le feste, anche nelle principali, la messa del curato venga celebrata in questa chiesa”. Col crescere della contrada la curazia fu poi staccata dalla matrice di Grancona e promossa a parrocchia con decreto vescovile il 9 settembre 1927. L’attuale chiesa è il risultato di un notevole ampliamento del 1953 (ing. Biasin di Lonigo, benedetta nel 1959) ottenuto ricavando una nuova grande navata che si innesta ortogonale rispetto all’originario orientamento della chiesa vecchia chiamata oggi a svolgere la funzione di coro e sacrestia. In uno slargo antistante la chiesa fu costruita alla metà del secolo scorso la “Casa della Dottrina Cristiana” con ben 10 aule e sala del cinema e teatro. Dopo un lungo periodo di intenso e vario utilizzo l’edificio è da molti anni abbandonato. Nel 2018 è stato abbattuto in quanto pericolante. Tradizione da ricordare è un’antica processione cosiddetta “dei prati” che nella festa della SS. Trinità (30 maggio) percorreva i prati irrigui che si estendevano tra Pederiva e Spiazzo. L’origine si perde nella notte dei tempi e sembra essere un’intercessione per ottenere il beneficio della pioggia. La popolazione, capeggiata dalle confraternite del Rosario e dell’Addolorata, trasportava la statua della Madonna dalla chiesa di Grancona a quella di Spiazzo attraversando la campagna con orazioni, litanie e canti. Anche ai nostri giorni la statua rimane tutto il giorno a Spiazzo dove il parroco di Grancona celebrava la S. Messa. Solo verso sera con processione inversa la statua viene accompagnata nella sua parrocchia, pur senza percorrere le antiche capezzagne. Altra ricorrenza storica che coinvolgeva tutta la popolazione del Comune era la sagra per il “voto del colera” che si teneva il 19 luglio. La festa era in ringraziamento alla Madonna di Spiazzo per aver liberato queste contrade da una grave epidemia che si sviluppò nel 1836. Da diversi anni si nota la mancanza della sagra del “Lunedì dell’Angelo” che da parecchi decenni allietava il periodo pasquale.
testo a cura di: Giuseppe Baruffato – Volontario ARSAS incaricato alla conservazione degli archivi parrocchiali dell’UPVL